FAQ – Domande e Risposte

Domande frequenti sull’Ortottica

In questa sezione abbiamo cercato di dare una breve risposta alle domande più diffuse sull’Ortottica che i pazienti ci hanno rivolto in tutti in questi anni.

Se hai bisogno di ulteriori informazioni, non esitare a prenotare la tua seduta personale presso il nostro studio.

1. Che cos’è l’Ortottica?

E’ una branca dell’oftalmologia; in particolare si occupa della valutazione e della riabilitazione dei deficit muscolari, innervazionali e sensoriali che colpiscono l’apparato visivo..

2. A chi è rivolta?

Gli esami ortottici sono indicati in pazienti con anomalie della visione binoculare come strabismo, ambliopia e paralisi oculare; sono fondamentali per garantire nuove abilità a persone con vista fragile, ipovisione e cecità.

3. Come si svolge e cosa portare nella prima visita ortottica?

La visita si svolge in ambienti molto simili a quelli dove pratica l’oculista; consiste in test manuali e strumentali non invasivi e si consiglia di portare con se tutta la documentazione clinica pregressa riguardante gli occhi.

4. La visita ortottica è dolorosa?

La visita non è invasiva e non causa dolore; dopo sessioni di esercizi, in rarissimi casi, potrebbero presentarsi sintomi come emicrania, bruciore oculare, affaticamento visivo, nausea, ad ogni modo reversibili con qualche ora di riposo.

5. La visita ortottica presenta controindicazioni?

La visita non è invasiva e non causa dolore; dopo sessioni di esercizi, in rarissimi casi, potrebbero presentarsi sintomi come emicrania, bruciore oculare, affaticamento visivo, nausea, ad ogni modo reversibili con qualche ora di riposo.

6. Quali esami strumentali effettua l’Ortottista?

La formazione universitaria prepara l’Ortottista ad effettuare tutti gli esami diagnostici strumentali non invasivi, tra i più conosciuti abbiamo: campo visivo (perimetria), topografia corneale, microperimetria e tomografia ottica (OCT).

7. Mi è stato detto dallo specialista che “non c’è più niente da fare”, è vero?

Questa frase significa che ad oggi i suoi occhi hanno ricevuto il massimo supporto medico possibile, per le conoscenze attuali, ulteriori trattamenti non garantirebbero risultati seguendo il rapporto costo/beneficio per la sua salute. Inizia ora una nuova fase: bisogna imparare ad usare il residuo visivo disponibile facendo riabilitazione.

8. Quando iniziare un percorso riabilitativo?

Nelle fasi iniziali della patologia oculare il percorso riabilitativo è fondamentale per PREVENIRE il decadimento di funzionalità. Nelle fasi avanzate lavorare sul sistema visivo RI-ABILITA funzionalità perse. In entrambi i casi si cerca di mantenere il più alto grado di autonomia della persona.

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